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ustavo Mayer nasce a Portici l'11/10/1925. Dopo essersi dedicato a diverse professioni come soffiatore di vetro, rappresentante e fabbricatore di bibite gassate, nel 1949 parte per il Nyasaland (Africa) in qualità di sovraintendente di piantagione da thè per circa 5 anni. Nel 1956 ritorna in Africa, nel Kariba, per ricoprire in qualità di compaund manager. E' in questo periodo che Gustavo Mayer realizza le sue prime opere, subendo il fascino dei colori delle terre africane. Dopo queste esperienze, una volta rientrato in Italia, Gustavo inizia a organizzare le prime mostre, riscontrando un discreto successo sia come pittore che come scrittore. In seguito, dopo circa 4 anni, sempre per ricoprire la figura di Compaund manager ritorna in Nigeria dove rimarrà con la famiglia per altri 4 anni. A causa poi degli scontri interni tra popolazioni è costretto a rientrare in Italia. Gustavo però rimane affascinato dalla cultura, dai colori e dai profumi di questo straordinario continente, ed infatti sia negli scritti che nei quadri traspare una forte nostalgia di queste care terre. Gustavo Mayer muore a Latina nel 1999.
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L'educazione letteraria non è mai un parametro meramente teorico, destinato ad esaurirsi nelle astratte antinomie della intelligenza, ma, come avviene per la pittura di Gustavo Mayer, diventa il più sicuro filtro di decantazione contenutistica e stilistica. Mayer, per chi non lo sapesse, è anche poeta e riesce a proporre con efficacia, in un dettato spontaneo non alieno tuttavia dalla satira e dalla riflessione socialitaria, fra episodi di lirica emotiva e quasi venata di moderno intimismo, una ipotesi che è insieme di umanità ed arte. La stessa confluenza si avverte in fondo nei suoi dipinti e persino nelle sculture in legno che egli realizza con calore e finezza: il tema, in tal senso, non impone più una scelta codificata e intenzionale, ma si identifica senza sforzo con una soluzione di struttura e con i più felici esiti dell'itinerario creativo. Proprio per questo l'artista, che ha girato in lungo e in largo per il vasto mondo, può contemplare nell'opera Sotto i flamboyants una scena bucolica dell'Africa nera senza irretirsi nello sterile tradizionismo di un'Arcadia memoriale; e quando dipinge Colomba e fiori col complemento basilare di uno sgabello nigeriano, o una impressione dinamica di danza, non resta schiavo del pretesto, ma lo trascende in termini decisamente pittorici. La primaria responsabilità del sentire ed il dosaggio formale e cromatico desunto dalla ormai lunga esperienza si affiancano per la stessa positiva conclusione; e ne è riprova la fluidità con cui si determinano altre visioni: una povera croce inserita in un contesto apparentemente populistico ma contigua ad una coralità metafisica, una marina dall'ampio orizzonte e ferma tuttavia attorno alla urgente presenza di un torrione smozzicato, uno scorcio sabino trepido di verdi cangianti e d'atmosfera, il Lettore del giornale murale, intabarrato ed anonimo ma non per questo meno significativo come allegoria civile.
Tutti documenti attendibili per una compiuta definizione della personalità estetica e della coscienza, documenti che ulteriormente illuminati da un Autoritratto di insolita morsura, fanno di Gustavo Mayer un artista pensoso e genuino. Con le sue sculture e con i suoi dipinti egli rivela un'avversione risentita contro i feticismi che intristiscono l'area della nuova figurazione, come già popolarono di fantasmi le più capricciose proposte semantiche: è un artista che sa guardare ancora alla naturanon certo per ripeterne le peregrine epifanie, ma per riconnetterne il grande cuore alla presenza dell'uomo.
Testo critico sull'artista a cura di Renato CIVELLO
La procedura utilizzata per la realizzazione delle sculture in cartapesta avviene in questo modo:
per lo scheletro dell'intelaiatura viene utilizzato del semplice fil di ferro ancorato, se necessario, ad una base in legno. A questo punto viene realizzata la sagoma con carta da giornale e scotch da pacco. Vengono modellati, fissati e dipinti. In alcuni casi, è stato scelto di irrigidire la scultura attraverso l'utilizzo del calore mettendo la struttura in forno a 90 gradi per circa 30 minuti
O pargoletto d’un desio d’amore
che dormi ancor tra le nuvole rosate
nel paese dei sogni e delle fate,
che giochi con i palpiti del cuore
tra gli angeli di Dio cantando osanna
e corri trasportato dai pensieri….
vieni tra noi che con te più fieri
ti potremo cantar la ninna nanna
cullandoti nel fuoco dell’amore!
Vieni e riposa in grembo di tua mamma,
scaldando la speranza al tuo tepore!
Cuor di mamma, amore, fai la nanna,
schiuditi e sboccia come casto fiore
e più dolce sarà la ninna nanna.
Gustavo MAYER
Poggio Mirteto 23 marzo 1962
E’ La Madonna da Misericordia
‘na festa prettamente cittadina,
che ‘no stuolo de femmine trascina
in una pricissione de concordiaosannante e devota ar santuario,
pe’ scioje qualche voto.. e fa merenda;
‘pe poi concrude, sotto ar seminario,
co’ spari e fochi, tutta la faccenna.
Lungo ‘r percorzo del pellegrinaggio
Na frotta de monelli senza testa,
parte all’assarto, corre all’arrembaggio
pe’ spiluccà li gerzi e da l’addio
a u vestituccio bono della festa..
pe’ poi busca’…come buscavo io!
Gustavo MAYER (Ottobre 1966)
Dal campo al casolare
torna
cavaliere stanco
e assonnato
su duro basto.
Passo lento e cadenzato
di giumenta forte e devota
scandisce nel silenzio della sera che giunge
il tempo che manca
al meritato riposo.
Gustavo MAYER
5 maggio 1973
1925 - 1999
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